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- 10.06.2011
Presentato ad Eire il Manifesto del Real estate
Il Manifesto - ha sottolineato Intiglietta - vuol essere una sintesi e una proposta di lavoro che Ge.Fi lancia al mondo delle istituzioni e stakeholders dell’immobiliare, unitamente a tutte le associazioni del Real estate, prima fra tutte Federimmobiliare che raccoglie attualmente ben 18 strutture del settore. Decisiva è la presa di coscienza del Real estate come sistema, “ambito complesso e trasversale, costituito da un insieme di imprese e uomini (manager e professionisti) le cui competenze - come si legge nella prima pagina del Manifesto – abbracciano, senza pretesa di esaustività, la finanza, il diritto amministrativo e societario, la progettazione urbana e architettonica, la promozione, e la gestione immobiliare, il marketing, le innovazioni tecnologiche, la formazione delle risorse umane, la ricerca e lo sviluppo”. Un vero soggetto economico, infatti, deve avere coscienza di sé e farsi conoscere sia di fronte alla classe politica che di fronte all’opinione pubblica “C’è bisogno – ha continuato Intiglietta - che la classe politica impari ad ascoltare”. Il Presidente di Ge.Fi si è anche detto particolarmente grato a tutto il circuito dell’informazione (ovvero a tutto il mondo dei media in fiera) per aver dato così ampia risonanza ai contenuti chiave di questi giorni. “Si tratta – ha detto Intiglietta - solo dell’inizio di un lavoro che deve essere proseguito insieme a tutti i soggetti coinvolti, per i quali la comunicazione è un punto fondamentale”. Il patron di Eire ha definito, inoltre, il modello italiano del Real estate in “controtendenza” rispetto ad altri modelli esteri perché forse a maggior “dimensione umana”. Vi è anche l’urgenza di un “codice deontologico” con l’elenco dei criteri di ciò che questo sistema “vuole essere” e anche di ciò che “non vuole essere”. “Il punto chiave che rende unico il sistema italiano – ha affermato Intiglietta - è la “centralità della persona” anche attraverso criteri di ecosostenibilità”. “L’estero che viene a investire in Italia deve rapportarsi con un “sistema” immobiliare italiano o con una “babele”? “L’anno prossimo vorremmo portare in Eire almeno un centinaio di investitori stranieri per una due giorni che abbiamo definito “Investor’s Days”. A tale proposito predisporremo una presentazione - Book Italia - con i progetti più significativi del nostro Paese”. Per attrarre investimenti, il modello Italiano deve avere il coraggio di comunicare al mondo la bellezza, l’umanità, la storia, la cultura e l’intensità di cui è portatore. Scarica il documento: Manifesto del Real Estate |